Io, l’animazione che racconta la tematica di genere all’interno del contesto carcerario
12 Ottobre 2023La stop motion realizzata da Beatrice Pucci e Marino Neri insieme alle donne del progetto Intrecci di parole.
Il video di animazione Io nasce all’interno del progetto Intrecci di parole – una per una (Il femminile e le sue declinazioni singolari), realizzato da Labirinto cooperativa sociale nella sezione femminile della casa circondariale di Pesaro, da settembre 2021 e a oggi attivo.
Il progetto prevede la costituzione di un gruppo di parola tra donne detenute e donne esterne al carcere che possa affrontare la tematica del femminile, attraverso la costruzione e la garanzia di un ambiente sicuro, protetto e di sostegno, uno spazio che possa divenire contenitore accogliente di emozioni, memorie o idee.
L’intento alla base del progetto è quello di costituire un coro di voci al femminile che sia misto e che valuti come criterio sufficiente alla partecipazione al gruppo non l’etichetta di detenuta, ma la semplice e pulita definizione di donna.
Intrecci di parole intende offrire la possibilità di mettere in circolo le parole delle donne, parole che possano incontrarsi, intrecciarsi e contaminarsi, acquisendo tratti creativi e trasformativi. La proposta prevede inoltre di affidarsi alla metodologia autobiografica, nella convinzione che essa rappresenti uno strumento idoneo alla ricerca, rievocazione e riappropriazione di parti significative della propria storia, spesso frammentata e talvolta frantumata.
La finalità del progetto è quindi coinvolgere donne di provenienza mista, cosicché la fessura tra il dentro e il fuori rimanga aperta, porosa e permeabile. Il gruppo si incontra una volta alla settimana ed è condotto da una psicologa e da una consulente in scrittura autobiografica.
La psicologa affianca e sostiene le donne nell’affrontare tematiche di difficile sostenibilità come quelle relative alla violenza genere, agli stereotipi o alle dinamiche relazionali e cerca di fornire loro degli strumenti utili al raggiungimento dell’autodeterminazione.
La consulente in scrittura autobiografica accompagna le donne, attraverso lo strumento della scrittura autobiografica, verso la narrazione e la ricomposizione di parti significative della propria storia, talvolta interrotta o frantumata. Anche qui la scrittura si presenta come una discreta compagna di viaggio e sollecita la rievocazione e riappropriazione delle proprie memorie, oltre che l’incontro con le parti buone di sé e lascia la libertà a ciascuna di esprimersi secondo le proprie peculiarità e specifiche possibilità.
All’interno è stato realizzato il video di animazione con la tecnica “cut out animation” a cura di Beatrice Pucci, autrice di film d’animazione in stop motion e di Marino Neri, illustratore e fumettista, così da far emergere il valore culturale della tematica di genere all’interno del contesto carcerario. La costruzione del video ha coinvolto in maniera attiva le partecipanti al progetto.
