Non è mai stato un cooperatore, Giuliano Tacchi, eppure pochi come lui hanno intuito l’apporto straordinario che le cooperative sociali potevano dare alle politiche pubbliche di welfare, a cui ha dedicato la vita professionale.
Per molti anni il rapporto quotidiano tra Giuliano e gli operatori di Labirinto è passato per la Scuola ENAIP, oggi Centro servizi Viale Trieste, che lui dirigeva e per la quale Labirinto forniva il personale. Molti di noi l’hanno conosciuto nelle riunioni di équipe del lunedì, in quel contesto che è stato un vero e proprio laboratorio per le politiche per la disabilità che hanno portato Pesaro a divenire un punto di riferimento, non solo regionale, in questo campo.
Non è mai stato neanche un politico di professione, Giuliano. Oriano Giovanelli ha ricordato come, per il prestigio della sua figura, fu chiamato a reggere il Partito Democratico della Sinistra (PDS) in un momento delicato di transizione pur non avendo la tessera di questo partito. Dopo tre mesi, quando gli chiesero di tesserarsi, lasciò immediatamente l’incarico!
Eppure la vita di Giuliano è la dimostrazione che si può efficacemente fare politica senza che questa diventi un mestiere, portando idee e innovazioni, cercando di metterle in pratica e se necessario scontrandosi ed affrontando battaglie.
Prima come dirigente dei Servizi Sociali di Pesaro, poi come primo Coordinatore d’Ambito, Giuliano ha pazientemente costruito una rete di interventi a tutto campo per il welfare territoriale, dando vita a nuovi servizi ed a nuove modalità di erogarli per rispondere a bisogni in continua trasformazione. Sono state ricordate in questi giorni soprattutto le sue intuizioni per dare spazio e cittadinanza ai giovani, ma andrebbero ugualmente ricordate le iniziative per gli anziani, per le famiglie, in una parola per un autentico welfare di comunità che non escluda nessuno. Un terreno propizio per la crescita della cooperazione sociale e per Labirinto per gestire, co-progettare, proporre interventi e soluzioni. Anche le nuove leve che entrano ed entreranno in cooperativa dovranno qualcosa a Giuliano che, lasciati gli incarichi per le pubbliche amministrazioni, ha dedicato gli ultimi anni alla docenza universitaria a Urbino, distinguendosi anche in questa attività per la fantasia che andava a braccetto con la competenza.
Negli ultimi mesi di vita, segnati da una malattia invalidante degenerativa, ha dato una lezione straordinaria a tutti coloro che gli sono stati vicini o lo hanno incontrato, sbalordendoli con la sua ironia, buonumore, consapevolezza e sagacia fino all’ultimo respiro.
A Cristina, socia storica di Labirinto e compagna di una vita di Giuliano, tutta la vicinanza della cooperativa.
La scomparsa nel giro di pochi mesi di due persone così diverse eppure così vicine, come Marcello Secchiaroli e Giuliano Tacchi, lascia un grande vuoto in chi crede che il benessere di un territorio non possa sussistere senza la presenza di politiche sociali inclusive. Labirinto si impegnerà perché questa idealità, all’interno della quale la cooperazione sociale può dare il meglio di sé ed arricchire
la collettività, rimanga viva e si sviluppi affrontando le sfide di questi tempi complicati.
