Il laboratorio teatrale Il coraggio di esprimersi e la Compagnia teatrale Volo libero nel centro socio educativo riabilitativo Margherita di Casinina (PU) ricevono il Premio Internazionale Inclusione 3.0.

Lunedì 15 marzo è stato conferito al Teatro Universitario Aenigma di Urbino il Premio Internazionale Inclusione 3.0, riconoscimento riservato alle iniziative che si sono distinte per aver attivato percorsi e progetti volti all’integrazione di persone con disabilità. Tra le attività che hanno meritato l’attenzione della commissione esaminatrice, il laboratorio teatrale Il coraggio di esprimersi che ha dato vita alla Compagnia teatrale Volo libero nel centro socio educativo riabilitativo Margherita di Casinina di Sassocorvaro-Auditore (PU), gestito dalla Cooperativa Sociale Labirinto.

Il laboratorio e la compagnia sono stati seguiti da Vito Minoia, direttore del Teatro Universitario Aenigma, presidente della International University Theatre Association ed esperto di Teatro educativo nell’Ateneo Carlo Bo di Urbino. Con oltre 25 anni di attività di teatro educativo inclusivo, il Teatro Universitario Aenigma si è distinto anche a livello internazionale per le numerose iniziative volte all’integrazione sociale di persone con disabilità. Ha permesso di promuovere significative esperienze interpersonali tra studenti con e senza disabilità ed ha permesso di mettere in scena le singole diversità realizzando così il profondo significato pedagogico e inclusivo del teatro.

La compagnia Compagnia Volo libero ha prodotto dieci spettacoli teatrali fortemente vivi nel ricordo della comunità territoriale che partecipa con entusiasmo alle iniziative presentate al Teatro Battelli di Macerata Feltria (PU). Tra questi l’allestimento de l’Incendio alla Cavaturaccioli, oggi documentato nel volume Il piombo e l’orologio e altri scritti, pubblicato nella collana «Dalla pagina alla scena» per i tipi delle Edizioni Nuove Catarsi con testi di Andrea Canevaro, Michele Gianni, Celeste Gianni, Vito Minoia e lo spettacolo Non sparate agli uccelli, realizzato dagli allievi del cser Margherita e pubblicato sul canale You Tube dell’Università di Macerata.

In occasione della Settimana dell’Inclusione 2021, promossa dall’ateneo di Macerata, giovedì 18 marzo 2021 alle 20.30, Katia Angelini, operatrice del centro socio-educativo riabilitativo “Margherita” di Casinina di Auditore (PU) e Romina Mascioli, attrice e vice-direttrice del Teatro Universitario Aenigma, saranno ospiti in diretta sulla web radio dell’Università di Macerata e racconteranno la loro collaborazione.

Oltre al laboratorio teatrale è stata premiata la Rivista Europea «Catarsi, Teatri delle diversità» fondata da Vito Minoia con Emilio Pozzi, Andrea Canevaro e Claudio Meldolesi dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.
Durante l’evento on line, tenutosi nella Sala Sbriccoli della biblioteca dell’Università degli Studi di Macerata, sono intervenuti:

  • Francesco Adornato, Magnifico Rettore dell’ateneo ,
  • Marisa Pavone – professoressa dell’Università di Torino e presidente della Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità,
  • Luigi d’Alonzo – professore dell’ Università Cattolica di Milano e presidente della Società Italiana di Pedagogia Speciale,
  • Catia Giaconi – professoressa dell’Università di Macerata, presidente del Commissione scientifica del Premio.

 

Nel ritirare il Premio, Vito Minoia ha dichiarato: «Le due esperienze di studio e ricerca artistica ed espressiva riconosciute oggi dall’Università di Macerata hanno avuto un ruolo importante per me e per tanti compagni di viaggio nel determinare, negli ambiti specifici di riferimento, un’evoluzione del concetto stesso di “diversità”, un concetto culturalmente maturato sottraendosi progressivamente alle influenze ideologiche e al radicalismo dottrinario che avevano prevalso agli inizi della sua diffusione per essere sempre meglio riconosciuto come rappresentativo di una realtà umana da osservare e valorizzare in tutti i suoi aspetti (pedagogici, sociologici, antropologici, psicologici). Si è passati da un “dis-valore” inteso come oggetto di controllo, o nel migliore dei casi di tolleranza, a un “valore” per la cui tutela e per il cui rispetto siamo tutti impegnati a livello civile, a maggior ragione anche attraverso il teatro».