Gloria è timida. Se le chiedi qualcosa arrossisce, abbassa lo sguardo e risponde veloce. Si emoziona, vorrebbe fuggire, eppure ti cerca. Vuole raccontare. Raccontarsi. In una continua risacca emotiva. Troppo vicino, troppo lontano e così via.
La sua è una storia bella e forse lo è anche per questo. Racconta di un percorso umano e personale importante, cominciato dieci anni fa al Centro servizi educativi Viale Trieste, la cui gestione è affidata dal Comune di Pesaro alla Cooperativa Sociale Labirinto, e concluso nell’agosto 2017 con un tirocinio d’inclusione sociale a La Saponaria, laboratorio artigianale di cosmetici biologici e consapevoli, di Vallefoglia.
In questi dieci anni Gloria è cresciuta. È diventata grande. Ma se le chiedi cose “da grande”, ti sentirai rispondere: “sono ancora piccola”. “Hai il fidanzato?”. “Sono ancora piccola”. Miscela perfetta di timidezza, riservatezza e un pizzico di civetteria.
Come nella primavera del 2014 quando Annagrazia, tutor e referente del Tutoraggio, le prospettò l’ipotesi di partecipare al progetto. La risposta, con un leggero sorriso di soddisfazione e gratitudine fu la stessa: “Sono ancora piccola”. Così “piccola” che oggi, a 26 anni, grazie al percorso graduale, mirato e individualizzato del progetto Tutoraggio, Gloria ha spiccato il volo verso il mondo del lavoro.
Il Tutoraggio fa proprio questo, offre a ragazze e ragazzi con disabilità che hanno terminato gli studi superiori e che possiedono i requisiti per accedere al mondo del lavoro, l’opportunità di sperimentarsi in contesti professionalizzanti, con l’obiettivo di incentivare e sostenere l’inclusione lavorativa.
“Lavorare mi emoziona”, dice Gloria. E lo si vede da tante cose. Dalla puntualità con cui ogni mattina, dal lunedì al venerdì, pioggia o sole, prende il tram, da casa sua a Vallefoglia. Dalla tenacia con cui, indossando un inconfondibile giubbotto catarifrangente, percorre il chilometro di strada che separa la fermata d’arrivo dalla Saponaria. E anche da un altro dettaglio, inconfondibile: se si osserva Gloria mentre inscatola saponi, si noterà che dopo un po’ inizieranno a tremarle leggermente le mani. Perché sa che qualcuno la guarda. E perché ci tiene a fare bene il suo lavoro. A non sbagliare.
Basterebbe questo per fare della storia di Gloria una bella storia. Ma c’è un aspetto, un tocco di romanticismo fuori dal tempo, che la rende davvero speciale: a La Saponaria infatti, l’uomo ha sostituito la macchina. O meglio, Gloria ha sostituito la macchina. E di questa storia “al contrario”, dal punto di vista industriale, ne vanno fieri per primi proprio i due titolari e fondatori del laboratorio, Lucia e Luigi. “Gloria – racconta Lucia – si occupa prevalentemente del confezionamento dei saponi. Tempo fa, abbiamo acquistato un macchinario specializzato proprio per svolgere questa mansione. Ma ancora non lo abbiamo mai messo in funzione, perché quello che Gloria fa e il modo in cui lo fa, risponde alla filosofia artigianale, ecologica e sostenibile del nostro laboratorio. Ci fidiamo molto di lei. Rispetto alle confezioni che farebbe la macchina, le sue hanno un cuore. E a noi piace così. Sul nostro sito web raccontiamo una per una, in poche righe, tutte le persone che lavorano qui con noi. Gloria l’abbiamo definita l’inscatolatrice più veloce del west”.
Annagrazia, che ha avuto insieme a Lucia e Luigi un ruolo decisivo per questo inserimento lavorativo, riassume così il suo pensiero: “Gloria è una ragazza tenace, tosta e caparbia, si sa adattare alle situazioni e ha uno spirito organizzativo tutto suo. In questi anni ha fatto diverse esperienze, nei supermercati, in un negozio che commercia prodotti per la pulizia e in un panificio. Ma a La Saponaria ha trovato la sua dimensione”.
“All’inizio Gloria era molto timida – aggiunge Lucia – ma in questi mesi l’abbiamo vista sbocciare”. Timida Gloria lo è ancora, ci mancherebbe. Ma se le parli, adesso alza la testa. E se le chiedi: “Ti piace lavorare?”, ti guarda negli occhi e arrossendo risponde: “Sì, mi fa sentire importante”.
Raccontata da Luca e Marco